L’autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo che incide principalmente su tre dimensioni della persona: interazione sociale, comunicazione e repertorio comportamentale. Le cause dell’autismo ad oggi non sono ancora ben definite. La ricerca attuale è concorde nel sostenere che ci sono condizioni “multifattoriali”, alla base della patologia. Solo in una bassa percentuale di casi (intorno al 10%), l’autismo è riconducibile ad una sindrome dovuta a mutazioni in un singolo gene (per esempio, la sindrome dell’X Fragile, la scle-rosi tuberosa), o ad anomalie cromosomiche. In tutti i casi però si rilevano almeno le tre disfunzioni sopra citate.

Gli interveti educativi per aiutare i bambini con autismo non coniugano quasi mai il piano corporeo con gli altri interventi cognitivo comportamentale e del linguaggio. Spesso c’è una frammentazione delle azioni riabilitative. In una studio con-dotto dai ricercatori di Seattle (Usa), il piano corporeo ha assunto un ruolo importante nella ricerca. Il programma denominato “Integrated Movement Therapy” aveva come tesi di fondo la convinzione che lo yoga apporta benefici ai praticanti, ed è probabile che questi stessi benefici potessero essere raggiunti dai bambini autistici.

I ricercatori hanno lavorato sulle funzioni deficitarie dei bambini. L’approccio ha combinato la conoscenza dei disturbi del linguaggio, del comportamento e dell’aspetto mentale con una terapia basata sullo Yoga.

E’ importante rilevare che accanto alle problematiche del linguaggio, dell’interazione sociale e del comportamento l’autismo è spesso accompagnato da mancanza di coordinamento e mancanza di coscienza del proprio corpo.

Articolo a cura di Maria Cavalluzzi

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